
“All the World’s Futures” (Tutti i futuri del mondo) è una biennale un po’ pessimista, senza gioia, che elenca tutte le storture del mondo e lascia inevitabilmente un sapore amaro.
Del resto l’arte è specchio del momento storico nel quale si dispiega e sono tempi, purtroppo, di dubbie speranze.
Tra tanta addolorata creatività si distingue il padiglione del Giappone: “Le chiavi in mano” è un’installazione artistica fatta di migliaia e migliaia di fili rossi che trattengono altrettante chiavi dalle fatture diversissime, fili che incrociandosi e intersecandosi formano un “nido” impenetrabile.
Sotto a questa nuvola scarlatta due barche di legno ricolme di altre chiavi.
Barche che raccontano il tempo con il fasciame dipinto dal mare e dal vento e chiavi provenienti da tutto il mondo per aprire ogni porta, in ogni paese e comunicare. Straordinario.